La Regione ha dato la disponibilità a smaltire cento tonnellate al giorno fino a un massimo di 15 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania per un periodo di quattro mesi, lo stesso della durata del commissariamento.
E se Napoli ringrazia in Abruzzo sale la tensione e crescono le critiche nei confronti del presidente Del Turco «colpevole» di aver preso una decisione «in totale autonomia».Il quantitativo è stato indicato ieri dalla Regione al tavolo tecnico-politico presso la presidenza del Consiglio dei Ministri - «non determinerebbe squilibri o scompensi gestionali nella situazione abruzzese».
Lo smaltimento avverrebbe nella discarica di Cerratina di Lanciano (Chieti), nella quale furono conferiti anche i rifiuti della crisi campana del 2004 e per il cui smaltimento il Consorzio di gestione non ha ancora ricevuto il pagamento di 64.000 di euro.
Nei prossimi mesi - ha detto il dirigente del servizio gestione rifiuti dell'Assessorato regionale all'ambiente Franco Gerardini - apriranno almeno altre due discariche, a Sulmona (300 mila metri cubi) e nella Marsica (tra Gioia dei Marsi e Pescina), le quali potranno rendere meno problematico lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Abruzzo, dove vi sono situazioni di criticità.Intanto il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, ha convocato per lunedì prossimo all'Aquila un tavolo tecnico-politico. Alle ore 11,30, incontrerà a palazzo Centi, all'Aquila, i presidenti delle quattro Province abruzzesi per discutere delle problematiche infrastrutturali. Nel pomeriggio, alle 15, sempre a palazzo Centi, il presidente Del Turco ha in programma una riunione di maggioranza che si occuperà di Piano sanitario ed emergenza rifiuti.
«SIAMO I PIU' GENEROSI»
Nella gara di solidarietà, così come la definisce il presidente Del Turco, l'Abruzzo sembra decisamente tra le regioni più buone: Emilia Romagna e Piemonte riceveranno infatti appena 5mila tonnellate a testa, (anche se la provincia di Torino si era detta invece contraria). In Toscana ne arriveranno 4mila tonnellate, come anche nelle Marche.Nel Molise 3mila, e mille in Calabria. Ha cambiato idea la Liguria che si era detta contraria: ha fatto sapere ieri, invece, di essere disponibile ad accogliere «un migliaio» di tonnellate.Solo Lombardia e Veneto devono sciogliere la riserva ma si confida, rilevano le fonti del palazzo, che si raggiunga la «totale adesione».Ed in Sardegna è giunta una prima nave con quasi 500 tonnellate e con essa sono aumentate anche le polemiche, cominciate già mercoledì sera dopo l'annuncio del presidente Soru.
E se Napoli ringrazia in Abruzzo sale la tensione e crescono le critiche nei confronti del presidente Del Turco «colpevole» di aver preso una decisione «in totale autonomia».Il quantitativo è stato indicato ieri dalla Regione al tavolo tecnico-politico presso la presidenza del Consiglio dei Ministri - «non determinerebbe squilibri o scompensi gestionali nella situazione abruzzese».
Lo smaltimento avverrebbe nella discarica di Cerratina di Lanciano (Chieti), nella quale furono conferiti anche i rifiuti della crisi campana del 2004 e per il cui smaltimento il Consorzio di gestione non ha ancora ricevuto il pagamento di 64.000 di euro.
Nei prossimi mesi - ha detto il dirigente del servizio gestione rifiuti dell'Assessorato regionale all'ambiente Franco Gerardini - apriranno almeno altre due discariche, a Sulmona (300 mila metri cubi) e nella Marsica (tra Gioia dei Marsi e Pescina), le quali potranno rendere meno problematico lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Abruzzo, dove vi sono situazioni di criticità.Intanto il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, ha convocato per lunedì prossimo all'Aquila un tavolo tecnico-politico. Alle ore 11,30, incontrerà a palazzo Centi, all'Aquila, i presidenti delle quattro Province abruzzesi per discutere delle problematiche infrastrutturali. Nel pomeriggio, alle 15, sempre a palazzo Centi, il presidente Del Turco ha in programma una riunione di maggioranza che si occuperà di Piano sanitario ed emergenza rifiuti.
«SIAMO I PIU' GENEROSI»
Nella gara di solidarietà, così come la definisce il presidente Del Turco, l'Abruzzo sembra decisamente tra le regioni più buone: Emilia Romagna e Piemonte riceveranno infatti appena 5mila tonnellate a testa, (anche se la provincia di Torino si era detta invece contraria). In Toscana ne arriveranno 4mila tonnellate, come anche nelle Marche.Nel Molise 3mila, e mille in Calabria. Ha cambiato idea la Liguria che si era detta contraria: ha fatto sapere ieri, invece, di essere disponibile ad accogliere «un migliaio» di tonnellate.Solo Lombardia e Veneto devono sciogliere la riserva ma si confida, rilevano le fonti del palazzo, che si raggiunga la «totale adesione».Ed in Sardegna è giunta una prima nave con quasi 500 tonnellate e con essa sono aumentate anche le polemiche, cominciate già mercoledì sera dopo l'annuncio del presidente Soru.







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