“ Non cominciate a darvi troppe arie…A Mosca sappiamo meglio di tutti come si applica il marxismo-leninismo.”
Andrei Zdanov, portavoce di Stalin.
“ Muoverò un mignolo e Tito sparirà!”
Iosif Stalin.
“ Il dittatore jugoslavo poteva anche essere un figlio di puttana, ma ormai è il nostro figlio di puttana!”
Dean Acheson segretario di Stato americano.
Cosa significasse la frase di Zdanov divenne chiaro nel febbraio 1948 quando Stalin approvò il piano elaborato dai comunisti cecoslovacchi per impadronirsi del potere nell’unico paese dell’Europa dell’Est che aveva mantenuto un governo democratico. Poco dopo il colpo di Stato, in un cortile di Praga venne rinvenuto il corpo martoriato del ministro degli Esteri Jan Masaryk che, dopo la prima guerra mondiale aveva fondato la nazione. Fu subito chiaro che qualunque prospettiva di indipendenza all’interno della sfera d’influenza di Stalin era morta con Masryk stesso.
Non tutti i comunisti, però, rientravano in quella sfera. Fin dalla conclusione della seconda guerra mondiale, la Jugoslavia era stata una degli alleati più affidabili dell’Unione Sovietica, ma il suo leader, Josip Broz, detto Tito, era arrivato al potere con le sue sole forze. Erano stati Tito e i suoi partigiani, e non l’Armata Rossa , a scacciare i nazisti dal paese; a differenza di tutti i suoi omologhi dell’Europa dell’Est, tito non dipendeva dall’appoggio di Stalin per restare al potere. I tentativi dei russi perché si adeguasse all’ortodossia del Cominforn lo irritavano e alla fine del 1948 aveva già rotto apertamente con Mosca. Stalin non si mostrò preoccupato. In realtà molto più di un dito si mosse all’interno dell’Unione Sovietica e del movimento comunista internazionale a causa di questo primo atto di sfida al Cremlino da parte di un comunista, ma Tito sopravvisse…e ben presto avrebbe ricevuto aiuti economici dagli Stati Uniti.
Andrei Zdanov, portavoce di Stalin.
“ Muoverò un mignolo e Tito sparirà!”
Iosif Stalin.
“ Il dittatore jugoslavo poteva anche essere un figlio di puttana, ma ormai è il nostro figlio di puttana!”
Dean Acheson segretario di Stato americano.
Cosa significasse la frase di Zdanov divenne chiaro nel febbraio 1948 quando Stalin approvò il piano elaborato dai comunisti cecoslovacchi per impadronirsi del potere nell’unico paese dell’Europa dell’Est che aveva mantenuto un governo democratico. Poco dopo il colpo di Stato, in un cortile di Praga venne rinvenuto il corpo martoriato del ministro degli Esteri Jan Masaryk che, dopo la prima guerra mondiale aveva fondato la nazione. Fu subito chiaro che qualunque prospettiva di indipendenza all’interno della sfera d’influenza di Stalin era morta con Masryk stesso.
Non tutti i comunisti, però, rientravano in quella sfera. Fin dalla conclusione della seconda guerra mondiale, la Jugoslavia era stata una degli alleati più affidabili dell’Unione Sovietica, ma il suo leader, Josip Broz, detto Tito, era arrivato al potere con le sue sole forze. Erano stati Tito e i suoi partigiani, e non l’Armata Rossa , a scacciare i nazisti dal paese; a differenza di tutti i suoi omologhi dell’Europa dell’Est, tito non dipendeva dall’appoggio di Stalin per restare al potere. I tentativi dei russi perché si adeguasse all’ortodossia del Cominforn lo irritavano e alla fine del 1948 aveva già rotto apertamente con Mosca. Stalin non si mostrò preoccupato. In realtà molto più di un dito si mosse all’interno dell’Unione Sovietica e del movimento comunista internazionale a causa di questo primo atto di sfida al Cremlino da parte di un comunista, ma Tito sopravvisse…e ben presto avrebbe ricevuto aiuti economici dagli Stati Uniti.







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